Ormai è risaputo che noi italiani siamo conosciuti nel mondo
più per le cose negative che per quelle positive, anche se di cose positive ce
n’è ben poche. Qualche giorno fa, degli animalisti,
sono entrati nel dipartimento di
farmacologia dell’università di
Milano e hanno aperto le gabbie di topi
e roditori utilizzati per la ricerca
che adesso, non possono più essere utilizzati. Anni di ricerca su malattie
gravissime che affliggono il mondo, come Alzheimer,
Parkinson, sclerosi multipla e autismo
sono stati così distrutti giusto perché gli animalisti non hanno di meglio da
fare che passarsi qualche capriccio. Evidentemente gli animalisti che hanno
fatto questo gesto, tornando a casa
e vedendo un topo nel letto, anziché urlare e fare qualcosa per farlo uscire
(se non addirittura ucciderlo) lo prendono con se e magari ci dormono
abbracciati o addirittura iniziano una storia d’amore col roditore. Ma forse
questi animalisti non
hanno qualche caro afflitto da una malattia così grave
che lotta tra la vita e la morte ogni giorno e spera che prima che
la malattia gli tolga la vita per sempre arrivi qualche risultato dalla
ricerca. I ricercatori specificano
che sui roditori non viene praticata la vivisezione
e vengono utilizzati solo per fare dei test
e se si fanno degli interventi chirurgici sugli animali vengono fatti con anestesia
come nell’uomo perché la
sofferenza dell’animale non porterebbe da nessuna parte. Ma in Italia si sa, non abbiamo le mezze
misure, così gli animalisti, anziché essere esseri umani dotati di ragione che
amano gli animali, preferiscono essere esseri umani senza ragione e quindi…animali!
Sono un'amante degli animali, ma queste persone mi fanno schifo. Che vergogna! Definirli animali è un eufemismo!
RispondiElimina