giovedì 9 gennaio 2014

The Butler. Il film che non piace all'Italia razzista.

In questi giorni che si parla in maniera molto soft di omosessualità e razzismo, come se fossero capricci di alcuni e non esigenze di vita, esce nelle sale italiane un film che ha commosso l’America e che sta già commovendo gli italiani che non sono certo sulla scia dell’Italia razzista. Il film in questione è: The Butler – un maggiordomo alla Casa Bianca dal regista Lee Daniels. Il film narra di una storia vera, dell’esperienza trentennale di un maggiordomo nero all’interno della casa bianca ai tempi dell’America dei bianchi e neri, quando i neri non potevano occupare i posti dei bianchi, quando un nero non aveva diritti solo perché nero. Un film che persone che stanno al governo come il Vicepremier razzista (ex amichetto di BerlusconiAngelino Alfano (NCD)e chi lo vota dovrebbero
guardare almeno tre volte al giorno per capire quanta stupidità, ignoranza e voglia di violenza ci sia dietro la parola “razza”. I giornali in questi giorni non fanno altro che documentare un paese fermo, da anni, su omosessualità e razzismo, su gente di serie A e serie B, chiuso nelle piccole idee della destra che rendono piccolo il paese e piccoli gli italiani. Il mondo va avanti e l’Italia pronta ad andare sempre indietro e sempre partendo su temi sociali importantissimi e delicati che non fanno altro che far vergognare la gente onesta e di buon senso di appartenere a questa nazione. Il film racconta di un capitolo della storia americana vergognoso, che nello stesso film viene paragonato ai campi di concentramento nazisti, che l’America ha saputo superare eleggendo addirittura nel 2008 il primo presidente nero: Barack Obama. Una voglia di cambiamento che ovviamente non appartiene all’Italia, un’Italia ancor oggi che parla di stranieri e immigrati in maniera vergognosa. Il film durante la visione ti spiazza, ti accoglie, ti fa entrare in un passaggio storico terribile che fa rabbrividire e scatena una voglia di conoscere incredibile. Un film che scatena l’applauso finale degli spettatori commossi alla fine della proiezione che da tanto non si sentiva al cinema. Un film che ti fa capire la differenza tra andare al cinema e andare a vedere un film.

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